MARTIN MAYES – Cornista

Martin Mayes con l'albero delle campane (foto di Michele Bordon)

Martin Mayes collabora con progetti inusuali a diverse manifestazioni: Legambiente nel 2022, che l’ha nominato Testimonial per la Carovana dei Ghiacciai; Cannon di Varese, azienda leader in materiali sintetici, per la Fiera Internazionale a Düsseldorf del 2016; Viaggio sulle Orobie, progetto di 4 giorni che dal 2013 al 2018 ha radunato alpinisti, artisti, scienziati e atleti.

Gli è stato commissionato A Tale Tolled, ciclo di 3 concerti solisti per il City of London Festival; How To Shout And Blow Horns, evento per 5 suonatori di corno e corno delle alpi per Colourscape, progetto inglese di sculture di colore e luci; il progetto teatrale Schubertecho dal Winterreise di Schubert con cantanti e strumenti per Hellerau, Dresda, Germania; Fiati con l’attore Oliviero Corbetta per il Torino Jazz Festival 2019.

Ha suonato in vari progetti con Cecil Taylor, pianista americano e uno dei fondatori del free jazz. È stato membro fondatore dell’Italian Instabile Orchestra, la più importante storica big band italiana di jazz creativo che ha suonato nei festival più importanti del mondo.

Dal 2004 a oggi crea e conduce laboratori nelle scuole elementari di Torino per il progetto Mus-E, in cui sfrutta il loro rumore, energia e senso visuale-tattile per esplorare la tridimensionalità e la multi-sensorialità del suono e della musica.

Ha scritto su commissione “Stardust” – testo che esplora come gli spazi vuoti ispirino storie e canzoni – per il libro The Aesthetics of Imperfection curato da Andy Hamilton (Università di Durham, Inghilterra) e Lara Pearson (Max Planck Institute for Empirical Aesthetics di Francoforte, Germania), pubblicato nel 2020 dall’editore Bloomsbury.